di Davide Camarrone, Direttore Artistico del Festival delle Letterature Migranti
La sesta edizione del Festival delle Letterature migranti si svolgerà a Palermo dal 21 al 25 ottobre 2020. Edizione contrassegnata dalla sua forma che, in relazione alla condizione data, sarà in parte, prevalente o del tutto virtuale. Scelta dettata da una condizione emergenziale che ha determinato profondi cambiamenti nel pianeta e che richiede non solo un mutamento transitorio ma una rivisitazione di forme e contenuti già entrata a far parte del progetto e del programma. Il Festival, pur avendo sempre fatto ricorso alla comunicazione Social, ne fa adesso un elemento strutturale.
Nei mesi della pandemia, perdendo di velocità il sistema economico fisico, è cresciuta vorticosamente la velocità del sistema immateriale, fino a determinare un intreccio e una sovrapposizione di tempi differenti, con un’ulteriore spinta alla precarizzazione dei rapporti di produzione.
Il sistema culturale dovrà dotarsi di nuove strategie, per sopravvivere.
Avevamo individuato – già nelle settimane successive alla conclusione della scorsa edizione, contrassegnata da un significativo successo di pubblico e numerosi riconoscimenti – una chiave per la costruzione del nuovo programma: “Oasi e deserti”. Titolo polisemico, in grado di alludere al cambiamento climatico, all’esistenza di luoghi di riflessione e di scambio sottratti alla desertificazione indotta dalla rete, alla storia e all’identità del continente liquido che chiamiamo Mediterraneo e alla modalità del diwan letterario, del confine/dogana come luogo di incontro e relazione.
Centrale diventa la riflessione sul “Tempo”.
Il tempo che sceglieremo, tra i tanti che ci sono offerti. A significare che questa krisis è irta di pericoli quanto ricca di opportunità.
Nel corso delle passate edizioni del nostro Festival, avevamo già condotto una riflessione sul Tempo, sulla frammentazione sociale, sulle nuove modalità di comunicazione e di relazione, costruendo programmi letterari che fossero da considerarsi dei canoni interpretativi del Tempo nel quale viviamo, rigenerazioni, non semplici rassegne di novità editoriali. Questa krisis ha in qualche modo accresciuto la portata dei processi di cambiamento già avviati, da una parte mostrando le nostre fragilità e dall’altra travolgendo le nostre resistenze ideologiche.
Oasi e deserti ragiona di passato e futuro, di ambiente e dissipazione, di relazioni e separatezze, di dialogo e pregiudizio. I testi selezionati chiamano in causa il mutamento in corso, l’altro e l’identità, l’Europa, il Novecento, la Storia, le Civiltà. A fianco e all’interno del supertema del programma letterario “Oasi e deserti”, si muoveranno specifiche modalità ispiratrici dei linguaggi differenti, tra di esse complementari.