Approdi
Biografia
Anna Chiara Cimoli
Approdi. Musei delle migrazioni in Europa
Clueb
“Si possono raccontare le migrazioni senza valigie? Si può prescindere da quella che diventa, a volte, suo malgrado, un’estetica del dramma? Più che di risposte gli scritti qui raccolti danno conto, acutamente, dell’interrogativo. È un campo aperto a ogni riflessione.”
Così, Claudio Rosati nel penetrante testo che introduce questo volume.
E aggiunge: “I casi rappresentati disegnano un museo composito che si ritrova però nella condivisione dell’assunto della migrazione come ‘leva fondamentale dell’umanità fin dalle sue origini’. L’uomo, sembrano dire i musei, è un essere confinario che non ha confini. Nella prassi, questo è un museo che risente di sensibilità e climi politici diversi, ma anche di tradizioni museografiche diverse.
Volendo tracciare un idealtipo, in un assemblaggio di qualità – ma la scelta è soggettiva – è un museo che evita la deriva tecnologica, che non si affida solo all’immersione e all’emozione; è inquieto, precario nell’ordinamento e agile, fa ricerca, dà conto della complessità delle biografie, con il pubblico al centro della sua azione. È gratuito. Ma non è una marcia trionfale. L’autrice ci segnala puntualmente inciampi, ambiguità e le inevitabili tossine del post-colonialismo”.
Né può essere altrimenti in una realtà tanto composita quale si trova rappresentata nei principali musei europei delle migrazioni, qui visitati e raccontati in una doppia prospettiva: dell’autrice e degli stessi responsabili, che sapientemente guidano il lettore sul campo, in Belgio, Spagna, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia. Altrettanto ricche e variegate sono le “letture” teoriche offerte alla riflessione, a cui si aggiunge un ben diversificato coro di “voci” che prendono la parola: museologi, scrittori, artisti, geografi, antropologi.
Ne risulta un ampio panorama ben delineato dell’attuale pratica e teoria museologica, cui fanno da contrappunto gli sguardi molto particolari di alcuni osservatori eccellenti.