BAHRAMI SUONA BACH / 2
Ramin Bahrami considera Bach un “grande viaggiatore”, che senza mai uscire dai confini della Germania è stato capace di far migrare verso le sue opere i ritmi, le melodie, i linguaggi di popoli e tradizioni lontanissimi fra loro. La musica di Bach è dunque lo specchio di un mondo ideale, «dove l’Oriente e l’Occidente si amano e si divertono insieme, dove il nero fa l’amore con il bianco, dove il tedesco s’innamora del ritmo siciliano, dove tutto è al servizio della perfezione e della bellezza». Non a caso, la performance di Ramin Bahrami con l’Ensemble d’Archi del Conservatorio Vincenzo Bellini diretto da Ignazio Maria Schifani comincia con un omaggio all’amore di Bach per l’Italia e in particolare per la musica di Vivaldi. Al Concerto per mandolino e archi Rv. 425 (solista Raffaele Pullara) fanno seguito due grandi capolavori bachiani: il Concerto per 2 violini BWV 1043 (solisti Riccardo Porrovecchio e Riccardo Obiso) e il Concerto per 2 pianoforti BWV 1060, nel quale Ramin Bahrami si esibisce al fianco di Dorotea Cei.