Kevin McElvaney e #RefugeeCameras alla GAM
#RefugeeCameras è il progetto fotografico di Kevin McElvaney. Il giovane fotografo freelance, nel 2015, consegna quindici macchine fotografiche usa e getta a rifugiati incontrati a Izmir, Lesbo, Atene e Idomeni. Insieme alle macchine fotografiche consegna loro altrettante buste “Resistenti all’acqua e alle lacrime” – come racconta – le buste sono affrancate e riportano scritto il suo indirizzo: ad oggi, solo sette di queste macchine fotografiche sono tornate al mittente. Una si è persa, due sono state confiscate e altre due sono bloccate a Izmir, dove i rifugiati stanno ancora tentando di raggiungere la Grecia. Delle altre tre macchine fotografiche, e delle tre persone che le stanno usando, si sono, finora, perse le tracce. Si tratta di un punto di vista molto diverso da quello comune, non solo queste persone hanno avuto l’opportunità di documentare il loro viaggio, ma hanno anche potuto scavalcare l’anonima dimensione collettiva di “rifugiati”, esprimere la loro individualità e raccontarcela. Kevin McElvaney offre un documento unico di uno degli eventi storici più sconvolgenti del nostro tempo.
Questi scatti insieme ad altri, realizzati da fotografi professionisti che hanno sposato il progetto, nasce la mostra che si apre oggi, martedì 11 ottobre alle 16 alla GAM, a Palermo in via Sant’Anna 21. Fino alle 17.00, nello spazio Living Lab della GAM, Kevin McElvaney incontrerà il pubblico intervenuto.
Tra i professionisti che hanno aderito al progetto e lo sostengono: Jacobia Dahm, Souvid Datta, Daniel Etter, Jan Grarup, Ciril Jazbec, Mackenzie Knowles-Coursin, Kai Löffelbein, Aris Messinis, Espen Rasmussen, Lior Sperandeo, Nicole Tung e Patrick Witty e l’italiano Alessandro Penso.
La mostra, è un’iniziativa proposta e sostenuta dal Goethe-Institut Palermo nell’ambito della sezione Arti Visive (a cura di Agata Polizzi) del Festival delle Letterature Migranti, e sarà aperta dal Martedì alla Domenica – ore 9.30 – 18.30, ingresso libero.