Verso/Contro | Il programma della sezione teatro di Flm23
Verso/Contro
sezione teatro a cura di Giuseppe Cutino
Teatro e politica, teatro e polis, teatro politico. Su questi temi la sezione teatro de FLM23 vuole riflettere. Il Teatro, di per se, è sempre Politico? La scelta di mettere in scena un testo, piuttosto che un altro ha un valore politico? O siamo in presenza di un teatro politico solo quando gli argomenti trattati hanno una valenza politica?
Variando l’ordine del tema di FLM23, in questa piccola sezione teatro vorremmo indagare sul verso che va contro, che si espone, che apertamente denuncia.
Ecco, quindi, la scelta di avere avuto una anteprima del festival il 28 di settembre con lo spettacolo “La porta della vita” tratto da un testo di Francesco Viviano adattato per il teatro da Alessandro Ienzi che ne è anche protagonista, tragedia in prosa sull’Odissea che da anni si consuma, logorando vite e futuro, tra l’Africa e il Sud del Mediterraneo, e che, in occasione del decimo anniversario della strage consumatasi nel 2013 a poche miglia dal porto dell’isola di Lampedusa, quando morirono 368 persone in un naufragio che è considerato una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dall’inizio del XXI secolo, è stato rappresentato proprio sull’Isola il primo ottobre 2023 in collaborazione con il Comitato 3 ottobre. E nel talk di approfondimenti faremo un focus sulla scrittura di Giuliana Musso, che presenterà i suoi testi editi insieme a Federica Zanetti.
Discorso a parte la conversazione attorno alla figura di Jane Eyre, l’eroina dell’omonimo omanzo Charlotte Brontë, che fa parte del nuovo progetto del Festival FLM Ad Alta voce finanziato dal Cepell e che vede coinvolti la sezione teatro e la sezione dedicata al Translation Slam: Attraverso le voci di Ester Cucinotti, Sabrina Petyx e Simona Sciarabba, le traduttrici Monica Pareschi e Stella Sacchini, che si sono cimentate entrambe nella traduzione del grande classico, ci porteranno nel mondi della eroina vittoriana, prima donna che apertamente, attraverso un romanzo di formazione, ha trattato temi quali il classismo, il rapporto tra i sessi, la religione e il proto-femminismo. Un romanzo politico i cui versi contro una epoca ci sembrano perfetti per la sezione teatro del FLM edizione 2023.
28 settembre ore 21
Scalinata del Teatro Massimo
La Porta della Vita
testo di Francesco Viviano
adattamento teatrale, interpretazione e regia Alessandro Ienzi
Prod Raizes Teatro
La Porta della Vita è uno spettacolo teatrale tratto dall’omonimo testo scritto da Francesco Viviano, giornalista che ha dedicato la propria ricerca e attività professionale all’osservazione e al racconto dei flussi migratori dall’Africa all’Italia.
La performance è un adattamento teatrale di Alessandro Ienzi, che ne è anche interprete.
La Porta della Vita è una raccolta di quattro racconti, quattro differenti punti di vista sul lungo viaggio dall’Africa all’Italia che in molti sono costretti ad affrontare per guadagnarsi migliori condizioni di vita, una dignità, un lavoro o per fuggire dalle guerre.
Austin un giovane nigeriano, che lascia il suo villaggio pochi mesi dopo l’assassinio di suo padre e attraversa il deserto per approdare in Libia e poi, attraversando il mare in tempesta, a Lampedusa.
Asik, il compandante del mercantile turco Pinar, che riesce a salvare 144 persone in mare, perdendone una, che annega, una giovane donna, di 18 anni, incinta del suo bimbo.
Florent, una ragazza madre, che ha appena partorito e battezzato a Lampedusa, la sua bambina frutto di una violenza subito nelle carceri libiche.
Un militare della Guardia di Finanza italiana, costretto a operare un respingimento forzato e a riaccompagnare 205 rifugiati in Libia, e affranto per dover eseguire un ordine che definisce disumano. Sono questi i quattro personaggi che si avvicendano nel corso dello spettacolo, offrendo diverse prospettive e un’unica domanda: Vivere o morire?
Ore 21:00 Cantieri culturali alla Zisa | Spazio Franco
Lost (and Found) in Translation
Jane Eyre: una rosa piena di spine
Ester Cucinotti, Sabrina Petyx e Simona Sciarabba leggono Jane Eyre di Charlotte Brontë nelle traduzioni di Monica Pareschi e Stella Sacchini
Un viaggio nel mondo dell’eroina vittoriana, prima donna che apertamente, attraverso un romanzo di formazione, ha trattato temi quali il classismo, il rapporto tra i sessi, la religione e il proto-femminismo. Un romanzo politico i cui versi contro un’epoca sono perfetti per la sezione teatro di FLM 2023. Con le traduttrici dialoga Eva Valvo.
Coordinamento artistico Giuseppe Cutino. Realizzazione video VediPalermo. Progetto di Giuseppe Cutino, Marco Mondino, Valentina Ricciardo e Eva Valvo per FLM AD ALTA VOCE, con il contributo del Centro per il Libro e la Lettura.
Ore 11:00 Cantieri culturali alla Zisa | N.O.Z. – Nuove Officine Zisa
Giuliana Musso: in direzione ostinata e contraria
con Giuliana Musso e Federica Zanetti
“Ho il desiderio di un teatro che ci guardi negli occhi e che ci ascolti, di una drammaturgia che nasca dall’indagine e trasferisca sulla scena la testimonianza di chi vive. So di condividere questo desiderio con molti altri artisti che resistono spontaneamente alla seduzione dell’autoreferenzialità per arrendersi con gioia a un teatro che ama osservare più di quanto ami farsi osservare. Diamoci occasioni per spostare il baricentro: dal virtuosismo al contenuto, dal grande teatro a una comunità che si riunisce.”
Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, Giuliana Musso è tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Una poetica che caratterizza tutti i suoi lavori. Insieme a Federica Zanetti, docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, dove insegna “Strategie e strumenti dell’empowerment e della cittadinanza attiva”, ci addentreremo nella scrittura di alcuni dei testi della Musso, in particolare modo quelli pubblicati nella collana Teatro di Scalpendi Editore: La fabbrica dei preti (2012) Mio eroe (2016) e Dentro e Una storia vera, se volete (2020).
Giuliana Musso classe 1970, vicentina d’origine e udinese d’adozione. Attrice, ricercatrice, autrice, Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017 e Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, è tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. Una poetica che caratterizza tutti i suoi lavori: una prima trilogia sui “fondamentali” della vita, Nati in casa, Sexmachine e Tanti Saluti (nascita, sesso e morte), e poi un impegnativo viaggio nella distruttività del sistema patriarcale con La città ha fondamenta sopra un misfatto (ispirato a Medea. Voci di Christa Wolf), La Fabbrica dei preti (sulla vita e la formazione nei seminari italiani prima del Concilio Vat. II) e Mio Eroe (la guerra contemporanea nelle voci di madri di militari caduti in Afghanistan). Nel 2019 debutta a Mittelfest il monologo La scimmia, testo originale ispirato al protagonista del racconto di Franz Kafka Una relazione per un’accademia. Il suo ultimo lavoro DENTRO. Una storia vera, se volete, esito di un’indagine teatrale sul tema della violenza intra-familiare, ha debuttato per Biennale Teatro 2020.
I suoi testi sono stati pubblicati e tradotti in antologie, raccolte e riviste: Senza Corpo. Voci dalla nuova scena, a cura di Debora Pietrobono, Minimun Fax Media (2009); Donne che non seguono il copione, a cura di Milagro Martín Clavijo, Aracne editrice (2015); Italian Literature in Translation. Vol. II Theatre, a cura di Monica Capuani, Istituto italiano di Cultura a Londra (2017); My Hero, traduzione di Patricia Gaborik, nella sua versione integrale è edito da Frank Hentschker, Valeria Orani in New Plays from Italy, vol. 3 (2019). I testi integrali di Mio eroe e Dentro sono stati pubblicati dalla rivista Hystrio.
Dal 2008 La Corte Ospitale, Rubiera (RE), è la sua casa di produzione.
Federica Zanetti Docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, dove insegna “Strategie e strumenti dell’empowerment e della cittadinanza attiva”. Dal 2022 tiene un corso di “Performing arts e cittadinanza attiva” al Dipartimento delle Arti della stessa Università.
Dirige il nuovo Centro di ricerca educativa su cittadinanze, innovazione sociale e accessibilità culturale. Dal 2009 è membro del Centro Studi sul Genere e l’Educazione dello stesso Dipartimento. Dal 2007 è referente scientifica del progetto “Teatro e Cittadinanza”, progetto culturale e formativo tra scuola, teatro e territorio, rivolto, nelle sue varie forme, a diversi pubblici e a molteplici cittadinanze.
Dal 2000 svolge attività di consulenza e formazione in progetti di cooperazione internazionale allo sviluppo, in modo particolare in Nepal, Albania, Kosovo, El Salvador, Bielorussia, Palestina e Striscia di Gaza, Macedonia. Tra i principali filoni di ricerca: nuove tecnologie e inclusione, educazione alla cittadinanza, linguaggi artistici e creativi per la prevenzione, l’innovazione sociale e l’accessibilità culturale.