Camera di sorveglianza | La sezione Teatro si interroga sul futuro dell’arte performativa
Sezione Teatro Camera di sorveglianza
a cura di Giuseppe Cutino
C’è un grande punto interrogativo sull’essere artista performativo oggi, quando il contatto è e deve essere limitato.
Come si coniuga la forma d’arte dello spettacolo dal vivo, che ha come protagonista necessario ed imprescindibile il pubblico presente, nel momento storico in cui il virtuale, diventa dominante.
Tutto è in diretta ma in streaming.
Lavoro in streaming. Vita sociale in streaming. Sesso in streaming.
Ciò che prima era qualcosa di secondario diventa perno della nostra vita.
Ma il teatro può fare a meno della presenza dello spettatore e del contatto tra gli artisti?
Dovremmo reinventarci una nuova modalità espressiva?
Come coniugare la Storia con la necessità?
Il presente ci impone nuove azioni, in cui si incontrano e si scontrano anche generazioni diverse, con un approccio differente alle cose, vuoi per abitudine consolidata vuoi per essere appena sbocciati e forse più preparati al cambiamento, a generare nuove azioni che, pur avendo fondamenta antiche, possano sviluppare pensieri nuovi e rigenerarsi.
Nella sezione Teatro, all’interno di FLM 20, vorremmo testimoniare l’epoca del Covid, e cercare di comprendere questa migrazione del pensiero creativo che i teatranti stanno affrontando, specie chi gli spettacoli li immagina e li struttura.
Come riuscire a realizzare performance dal vivo seguendo le limitazioni imposte dai regolamenti sanitari?
È possibile cercare di riproporre il Teatro sul web o attraverso la televisione o il cinema pensando la ripresa non come testimonianza ma come necessita drammaturgica?
Come saranno i futuri spettatori e quale punto di vista avranno per fruire del Teatro?
O il Teatro sarà come un luogo a se stante, avulso dallo spettatore, quasi una camera di sorveglianza, in cui si è spiati solamente da un occhio elettronico, un luogo dove sai di essere visto ma nessun contatto hai con chi ti sta vedendo?
Dobbiamo immaginarcelo velocemente questo futuro e parafrasando il testo teatrale di Alan Ayckbourne, Il presente prossimo venturo, ci si è chiesto cosa sarà quel presente in cui il Teatro e i suoi abitanti dovranno vivere, convivere e creare, e questi interrogativi li abbiamo strutturati in domande poste ad alcuni dei più rappresentativi registi italiani che, con la loro testimonianza filmata, ci diranno come stanno affrontando questa migrazione, come hanno vissuto il lockdown, come immaginano il loro futuro lavoro, come ed in che modo questo presente influenzerà per sempre le loro modalità espressive.
All’interno della sezione Teatro, infine, continua la tradizionale collaborazione con il Teatro Biondo che quest’anno collabora con FLM 20 attraverso la versione filmata di UN CORPO DA FAVOLA, che potrà essere visionata sulla piattaforma del Festival; lo spettacolo, proposto sotto forma di primo Studio all’interno della rassegna Parola a Palermo, vede protagonisti giovanissimi autori/attori appena diplomati alla Scuola diretta da Emma Dante, e bene si coniuga con la tematica espressa dalla sezione Teatro del FLM 20.
IL PRESENTE PROSSIMO VENTURO
Il processo creativo nell’era pandemica e relativi spostamenti di pensiero
video-interviste a cura di Giuseppe Cutino in collaborazione con Filippa Ilardo
C’è un grande punto interrogativo sull’essere artista performativo nel momento storico in cui il virtuale, diventa dominante.
Il presente ci impone nuove azioni, in cui si incontrano e si scontrano anche generazioni diverse, con un approccio differente alle cose, vuoi per abitudine consolidata vuoi per essere appena sbocciati e forse più preparati al cambiamento, a generare nuove azioni che, pur avendo fondamenta antiche, possano sviluppare pensieri nuovi e rigenerarsi.
Nella sezione Teatro, all’interno di FLM2020, vorremmo testimoniare l’epoca del Covid, e cercare di comprendere questa migrazione del pensiero creativo che i teatranti stanno affrontando, specie chi gli spettacoli li immagina e li struttura.
Parafrasando il testo teatrale di Alan Ayckbourne, ci si è chiesto cosa sarà quel presente in cui il Teatro e i suoi abitanti dovranno vivere, convivere e creare; per questo motivo Giuseppe Cutino, curatore della sezione Teatro, in collaborazione con Filippa Ilardo, critico teatrale, ha stilato sette domande da fare ad alcuni registi italiani che, con la loro testimonianza filmata, ci diranno come stanno affrontando questa migrazione, come hanno vissuto il Lockdown, come immaginano il loro futuro lavoro, come ed in che modo questo presente influenzerà per sempre le loro modalità espressive.
Fabrizio Arcuri
Babilonia Teatri (Valeria Raimondi ed Enrico Castellani)
Emma Dante
Pierpaolo Sepe
Lokdown: si può vivere senza teatro?
Un futuro im-Possibile
L’arte è sempre una risposta alla crisi?
Il teatro è ancora necessario?
Teatro e virtuale
Il tuo presente prossimo venturo
Teatro e web: nuove forme di presenza o surrogato della relazione scenica?
*Tutte le interviste saranno disponibili on demand sul sito www.festivaletteraturemigranti.it
Sabato 24 ottobre
Ore 18:00 Palazzo Branciforte | Sala dei 99
Presentazione del progetto Il Presente prossimo venturo. Il processo creativo nell’era pandemica e relativi spostamenti di pensiero
sezione Teatro a cura di Giuseppe Cutino
con Giuseppe Cutino, Filippa Ilardo e in collegamento video con Pierpaolo Sepe
L’evento avverrà in assenza di pubblico e verrà filmato e trasmesso in diretta streaming sui nostri canali
C’è un grande punto interrogativo sull’essere artista performativo nel momento storico in cui il virtuale, diventa dominante.
Il presente ci impone nuove azioni, in cui si incontrano e si scontrano anche generazioni diverse, con un approccio differente alle cose, vuoi per abitudine consolidata vuoi per essere appena sbocciati e forse più preparati al cambiamento, a generare nuove azioni che, pur avendo fondamenta antiche, possano sviluppare pensieri nuovi e rigenerarsi.
Nella sezione Teatro, all’interno di FLM 2020, vorremmo testimoniare l’epoca del Covid, e cercare di comprendere questa migrazione del pensiero creativo che i teatranti stanno affrontando, specie chi gli spettacoli li immagina e li struttura.
Teatro Biondo Palermo
Presenta
UN CORPO DA FAVOLA
primo studio
Neocollagenesi
di Costantino Buttitta
Cam Tocam e gli Scavezzacollo
di Adriano Di Carlo
con
Valter Sarzi Sartori
Martina Consolo
Francesco Guglielmo Raffaele
musiche originali
Adriano Di Carlo
Valter Sarzi Sartori
coreografie e movimenti performativi
Martina Consolo
Francesco Guglielmo Raffaele
regia
Costantino Buttitta
Adriano Di Carlo
produzione
IDDI – I CANDELAI Palermo
Due ex allievi della Scuola del Teatro Biondo scoprono, casualmente, di aver scritto due testi ispirati da alcune fiabe di Gianni Rodari, La macchina per fare i compiti e C’era due volte il barone Lamberto. Nascono così Cam Tocam e gli Scavezzacollo e Neocollagenesi, a 100 anni dalla nascita di Rodari sembrava un invito a nozze per rielaborare un lavoro che narrasse le tematiche infantili e surreali care allo scrittore di Omegna.
Invece la ricerca dei due, Costantino Buttitta e Adriano Di Carlo, si rivolge altrove, ad un pubblico adulto; i testi, già tratteggiati durante la quarantena, vogliono rispondere a una serie di quesiti sul valore della libertà, ora che il Teatro a fatica fa sentire la sua voce.
Un corpo da favola vuole indagare il rapporto tra costrizione e desiderio di liberazione, i protagonisti, tutti, sono vittime, schiavi della società consumista dei media, prigionieri della mente, intrappolati in un corpo che non accettano. Attraverso la parola cercano una via di fuga o di salvezza, un riscatto o almeno, un sollievo.