Variazioni e fughe | Le scatole narrative

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Ott

Variazioni e fughe | Le scatole narrative

Variazioni e fughe – Le narrazioni letterarie e artistiche e i loro intrecci gettano ponti tra il nostro mondo e l’Ignoto che – nel tempo delle comunicazioni istantanee, della velocità dei flussi informativi – si mostra a due passi da noi. Tra l’Occidente e i luoghi che dall’ultima guerra chiamata guerra abbiamo smesso di voler conoscere. Abbiamo costruito società idealmente autosufficienti, depositarie di valori incomunicabili ed ora in crisi: in tumultuoso cambiamento, per la netta separazione tra un’epoca e un’altra. La società che cambia impone nuovi linguaggi, e tra realtà e linguaggio vi è un costante rapporto dialettico. Così come tra i diversi linguaggi espressivi.

Sabato 12 ottobre

Ore 17:00 Le cattive
Variazioni e fughe
Incontro con Alessandro Giraudo, Storie straordinarie delle materie prime (Add editore)
con Davide Puca

Quando si parla di materie prime, pensiamo all’oro, all’argento, al ferro e al petrolio. Eppure anche spezie, cereali, soia e mercurio, torba e granturco, sale e seta, diamanti e lana hanno partecipato a fare e disfare la storia.

Domenica 13 ottobre

Ore 18:00 Porco rosso
Variazioni e fughe
Incontro con Barrack Rima, Trilogia di Beirut (Mesogea)
con Fausto Melluso

Le città che lasciamo ci inseguono. E cosa succede al nostro ritorno? Nella Trilogia qui tradotta per la prima volta in italiano, le tre opere dedicate a Beirut, che Rima ha realizzato nel 1995, nel 2015 e nel 2017, compongono un ritratto della città libanese che ricostruisce la linea del tempo della storia contemporanea del Paese e delle inquietudini dell’autore.

Al termine inaugurazione della mostra Trilogia di Beirut

Ore 18:45 Museo Archeologico Regionale A. Salinas | Chiostro
Variazione e fughe
Incontro con Carlo Boccadoro, Analfabeti sonori (Einaudi)
con Gigi Razete e Dario Oliveri e incursioni musicali di Lelio Giannetto

L’avvento di Internet ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel mondo della musica. L’opportunità strabiliante di usare linguaggi musicali provenienti da ogni tempo e luogo ha rimescolato il concetto stesso di composizione, aprendo un ampio ventaglio di fusioni stilistiche e contaminazioni. Ciò presuppone grande responsabilità da parte del compositore, nonché il rischio di incorrere nell’esplorazione superficiale di un catalogo cosí pericolosamente vasto, smarrendo un requisito fondamentale: il senso critico.

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