Tributo a Lanzmann e Leogrande, il Festival si fa memoria e analisi
All’interno del Festival delle Letterature Migranti, edizione 2018, ricorderemo due anniversari: il rastrellamento nazifascista del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943), di cui quest’anno ricorrono i settantacinque anni, e l’80° anniversario delle leggi razziali italiane. Può esservi miglior modo per una comunità impegnata a condividere valori, conoscenza, memoria, che mantenere vivo il ricordo e riflettere sulle radici e la storia comuni?
Noi lo faremo attraverso l’esperanto dei nostri tempi, l’immagine. E’ l’immagine che oggi si impone come unica, ossessionante realtà, l’immagine che, capace di trasmettere un ordine visivo e sociale, infonde modelli di comportamento e di convinzione, anticipa elaborazioni concettuali e dialettiche.
Lo sapeva bene il grande giornalista e regista francese Claude Lanzmann, che ci ha lasciato una filmografia ad altissimo impatto emotivo: il suo capolavoro, “Shoah“, sarà una parte fondamentale del programma del nostro Festival.
Alla memoria di Lanzmann è dedicato, non a caso, uno dei due tributi della quarta edizione del Festival delle Letterature Migranti.
Lanzmann ma non solo. Un altro tributo il Festival lo dedicherà ad Alessandro Leogrande, scomparso l’anno scorso nel pieno delle sue forze intellettuali. Autore di reportage sul Sud Italia e il Mediterraneo, Alessandro aveva quarant’anni.
Si era laureato a Roma in Filosofia politica lavorando contemporaneamente al mensile Lo straniero sin dalla sua nascita, diventandone vice direttore. Scrisse i suoi primi libri per L’ancora del Mediterraneo: Un mare nascosto, su Taranto, e Le male vite: storie di contrabbando e di multinazionali. Famosa la sua ideale trilogia composta da Uomini e caporali, sul caporalato in Puglia, da Il naufragio, sull’affondamento della Kater, e La frontiera, più in generale sulle tragedie dell’immigrazione, libri di impeccabile riflessione geopolitica. Collaboratore di più testate cartacee o digitali, di Leogrande si ricordano le sue analisi del momento politico, le sue letture della situazione nei Balcani, i suoi interventi radiofonici per Radio3.